Con il Katja Hotel & Resort come punto di partenza, è semplice raggiungere luoghi di straordinaria bellezza e di grande interesse culturale, artistico, storico e naturalistico.
Ne abbiamo selezionati alcuni che proponiamo ai nostri gentili Ospiti.
I principali centri storico-culturali dell’entroterra e relative distanze dal Katja Hotel & Resort.
Sono circa 90 i Km necessari per raggiungere Trieste partendo da Bibione. La visita della città è consigliata per la bellezza dal deciso sapore mitteleuropeo, una sensazione generale molto ‘nordica’ che si respira nei caffè, nelle ampie piazze, di fronte ai palazzi ottocenteschi di evidente influenza austriaca.
È la piazza principale di Trieste. Si trova ai piedi del colle di San Giusto, tra il Borgo Teresiano e Borgo Giuseppino. La piazza si apre da un lato sul Golfo di Trieste ed è circondata da numerosi palazzi ed edifici pubblici. Di pianta rettangolare, per superficie è la più grande piazza d’Europa che si affaccia sul mare.
Nella piazza hanno oggi sede, tra gli altri, il Municipio di Trieste, il palazzo della Giunta Regionale del Friuli-Venezia Giulia e la prefettura del capoluogo.
Proprio dietro la centralissima Piazza Unità, si trova il palazzo Revoltella sede del museo e l’attiguo palazzo Brunner dove è alloggiata la Galleria d’Arte Moderna.
Comune di Trieste Museo Revoltella 27, Via Diaz 34123 Trieste www.museorevoltella.it
Situato a pianterreno di palazzo Stratti, nella principale piazza cittadina, rappresenta da sempre il salotto buono della città.
Caffè degli Specchi Piazza Unità d’Italia, 7 Tel 040 370187 www.caffespecchi.it
Aperto nel 1830 è il più antico caffè di Trieste e venne così chiamato in onore dello scrittore dalmata. Le decorazioni sono opera del pittore Gatteri e le specchiere furono fatte appositamente giungere dal Belgio. E’ stato restaurato nel 1997, mantenendo un ambientazione sofisticata ed elegante in conformità alla tradizione dei caffè Viennesi.
Caffè Tommaseo Piazza Tommaseo, 4/c Tel. 040 362666 www.caffetommaseo.com
Ricca di fauna avicola, merita senz’altro una escursione la zona della laguna. Una bellissima e suggestiva passeggiata in bicicletta a pochi kilometri dal Katja Hotel & Resort. Da non perdere i tramonti nelle ore serali.
Attraverso i secoli più volte l’abbazia di Summaga ha subito trasformazioni, ampliamenti, modifiche.
Per la chiesa attuale vennero utilizzate come fondazioni, ad opera dei benedettini, parti della muratura di una chiesa precedente. In tale occasione ci fu un allungamento di circa otto metri verso ovest. Questo ampliamento trova riscontro in fonti storiche.
Il documento più antico con riferimento all’abbazia è datato 30 marzo 1211. Attraverso l’analisi archeologica è stato possibile rilevare una differenza di quota tra la chiesa e la base della torre campanaria. È perciò ragionevole supporre che il campanile appartenga ad una fase costruttiva precedente e che sia coevo alla chiesa demolita sulla quale i benedettini hanno ricostruito l’attuale.
Per la chiesa attuale la datazione è riferibile al 2°- 3° decennio del sec. XII, disponendo della data 1211 del documento sopraddetto.
Per la chiesa precedente non sono disponibili elementi utili per una datazione.
Gli elementi stilistici del campanile possono essere riferiti al periodo romanico, quindi a un lasso di tempo compreso fra il sec. XI e il sec. XII. La cella campanaria è una sopraelevazione del periodo settecentesco. La chiesa precedente all’attuale è stata pertanto definita come ‘penultima‘.
Lo studio approfondito degli elementi architettonici e stilistici ha comprovato modifiche effettuate fra questa chiesa ‘penultima’ e una ancora precedente, definita ‘terz’ultima‘, la cui datazione è risultata impossibile.
Si è potuto ipotizzare che fosse comunque anteriore al sec. XI. Negli anni ’60 lavori di restauro hanno poi messo in luce delle strutture ricoperte di un periodo costruttivo precedente (quart’ultima).
Per diversa tipologia alcuni elementi non possono essere in rapporto di contemporaneità, ma precedenti. È possibile ipotizzare quindi una fase costruttiva ancora precedente (quint’ultima).
Il monastero antistante l’abbazia è stato lentamente demolito nel corso dei secoli per riutilizzare i materiali come coppi, mattoni, travi e altro, provvedendo così alle riparazioni necessarie dell’abbazia stessa. Già nel 1669 non si parla più, nei documenti rinvenuti, di monastero, ma di ‘casa dell’abate’.
Nel XVIII sec. il cardinal Rezzonico (futuro papa Clemente XIII) operò nel 1740 un radicale restauro della chiesa. Più che un restauro è stato un intervento radicale di configurazione secondo tipici stilemi architettonici settecenteschi.
Nella chiesa di Summaga, dove è stato possibile individuare ben quattro fasi costruttive più una per il sacello, appare significativa la continuità del sito come luogo di culto. Stupisce il fervore dei benedettini e la loro continua attività di completa rifondazione.
Rimane impossibile stabilire una data certa e unica per la fondazione dell’abbazia, da alcuni autori riferita al sec. VIII, da altri al sec. X, da altri ancora al sec. XI. “La pluralità dei momenti costruttivi che ha caratterizzato la storia dell’abbazia rende degna di credibilità ciascuna di queste notizie.” 1
1 Cfr. Cleonice Vecchione, “La chiesa abbaziale di Santa Maria Maggiore di Summaga. La storia costruttiva e i restauri”, Summaga 2010
L’interessante volume da cui sono tratte queste notizie è in vendita presso la canonica.
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